Gli Incontri/convegni sul Progetto sono stati tre, di cui due realizzati presso il Giardino dell’Orco e uno, quello conclusivo, presso la sede del Consorzio Luna.
Il Giardino dell’Orco ha ospitato due importanti convegni intermedi, quali momenti di incontro e confronto con genitori, esperti della materia, insegnanti, amministratori locali e i partner del progetto.
Il primo convegno, “Agriasilo, crescere nella natura”, è stato anche il primo momento pubblico di confronto con i diversi stakeholder sui temi del progetto, per far conoscere gli scopi dell’intervento, che va inquadrato nel vasto ambito dell’agricoltura sociale e dei servizi didattici in ambito rurale che le aziende agricole possono erogare, quali attività multifunzionali connesse all’attività agricola principale. Il progetto ha inteso costruire anche modelli di riferimento utili per il legislatore regionale in materia di agriasilo, agrinido e agritata, in considerazione di una carenza normativa al riguardo. AGRIASILO IN CITTÀ ha voluto anche evidenziare le connessioni possibili tra stili di vita, a partire dalla più giovane età, e la prevenzione. Il progetto, per questo, ha previsto la somministrazione di questionari per i genitori, al fine di raccogliere informazioni utili sul vissuto dei propri bambini con l’ambiente naturale esterno e il suo rapporto con il cibo. Capire, cioè, se un modo nuovo di interagire con gli ambienti naturali riesca ad incidere anche nello sviluppare un più corretto stile di vita alimentare sin dalla giovane età.
L’importanza del convegno è derivata anche dalla partecipazione attiva dell’IC De Amicis Diaz di Pozzuoli, che si è impegnato lungo tutta la durata dello studio/indagine. Impegno salutato con soddisfazione dal preside Antonio Scarfato che ha sottolineato l’importanza di tali progetti innovativi in grado di fornire conoscenze positive sul mondo che ci circonda che spesso la didattica classica esclude.
Il secondo convegno a carattere divulgativo si è svolto il 28 settembre ed ha visto la partecipazione di pedagogisti, amministratori locali, dirigenti scolastici, insegnanti e genitori per condividere e dibattere su alcuni temi emergenti ed attuali sul rapporto scuola/ambiente naturale.
E’ opinione comune che sempre più famiglie si avvicinano e avvicinano i loro figli, fin dalla tenera età, a proposte educative caratterizzate da un più assiduo e intimo rapporto con l’ambiente naturale. Questa evoluzione comportamentale è sempre più palpabile e vi sono studi scientifici che avvalorano questa tendenza, sia pure con differenze tra luoghi geografici di residenza, livello di studio dei genitori e diverse sensibilità sui temi dell’ambiente e dei consumi alimentari corretti. La fattoria didattica, l’agriasilo e agrinido, la scuola nel bosco, sono alcune delle esperienze educative più innovative che rispondono ad un rinnovato bisogno della società moderna. Anche la scuola pubblica sperimenta, non da oggi, modalità di apprendimento sempre più outdoor (“fuori dall’aula”), anche solo attraverso visite e stage nelle aziende agricole multifunzionali attrezzate per l’accoglienza dei minori. Bisogno di natura che si concretizza anche nelle mutate modalità di acquisto e consumo del cibo, di cui è sempre più chiesta la sua origine, chi lo produce, chi lavora le materie prime e da dove esse provengono. Un rapporto diretto dal campo alla tavola.
Grazie alla testimonianza dell’Istituto Comprensivo De Amicis Diaz di Pozzuoli e della scuola “Tutti giù per terra” coinvolte nel progetto, si è riusciti a comprendere, attraverso indagini e testimonianze, l’evoluzione e l’impatto che le attività svolte in natura hanno per la crescita dei bambini.
Il Convegno finale del Progetto si è svolto presso la sede del Consorzio Luna a Napoli, nella magnifica cornice dell’Istituto Antoniano dei Padri Rogazionisti ai Colli Aminei, il 9 ottobre 2019.
Hanno partecipato i rappresentanti delle aziende agricole partner e le famiglie da loro coinvolte, i ricercatori dei due Dipartimenti universitari, il team di lavoro del Consorzio capofila, la referente di AICARE in Campania e la responsabile regionale della misura 16.9 del PSR Campania sull’agricoltura sociale.
In particolare, i ricercatori del Dipartimento di Scienze Politiche (DSP) dell’Unina e del Dipartimento di Farmacia dell’Unisa hanno presentato i risultati finali dello studio di fattibilità che era l’obiettivo di fondo del Progetto AGRIASILO IN CITTÀ.
I prof. Oliverio e Navarra del DSP hanno incentrato il loro intervento sul Caso di studio del progetto, in particolare soffermandosi sui fabbisogni formativi tra didattica tradizionale e outdoor education, partendo dalla ricognizione dei fabbisogni dei genitori intervistati nel corso dell’indagine. La riflessione pedagogica conclusiva è che non si può prescindere dall’evoluzione delle teorie sull’apprendimento e sui limiti che i metodi tradizionali presentano talvolta di fronte a situazioni formative inconsuete. Alla luce di ciò, al fine di offrire ai bambini quanti più possibili campi di esperienza e per ampliare i contesti di apprendimento attraverso cui sviluppare le loro competenze (motorie, cognitive ed emotive), appare auspicabile una soluzione di continuità educativa tra gli ambienti outdoor e l’istituzione scolastica. Tale continuità, evidenziata sia dagli educatori sia dai genitori coinvolti nell’indagine, favorirebbe il perseguimento di obiettivi in grado di:
Le prof.sse De Falco, Mainente e Gugliucci del DIFARMA hanno invece simulato l’impatto che le attività di un agriasilo potrebbero avere in una grande città urbana, valutandone l’evoluzione e il miglioramento dei comportamenti dei bambini, dal punto di vista alimentare, ambientale, del saper fare, della capacità di interazione con i pari e con i genitori. Uno studio sulla percezione dei sensi, sulla relazione con l’ambiente naturale circostante, sul piacere di fare le cose e in definitiva i risultati di un’indagine sperimentale, originale ma rigorosa, coinvolgendo bambini di tenera età. Un Agriasilo in città certo può contribuire sicuramente a costruire un valido percorso educativo in tutti i sensi, ma l’esperienza educativa, da sola, non è sempre sufficiente a modificare l’impatto del contesto in cui i bambini di città oggi si trovano a crescere, sia per quanto riguarda gli interessi prevalenti che le abitudini alimentari, ma in ogni caso può essere sicuramente un valido aiuto.
Il dibattito conclusivo con le aziende agricola partner ha confermato che le azioni poste in essere nel Progetto abbiano oltre ogni previsione prodotto importanti risultati in termini di coesione tra le aziende stesse e i partner scientifici e in termini di formazione e informazione delle stesse e dei consumatori sul tema della differenziazione agricola in attività educative rivolte alla prima infanzia e non si esclude che a breve qualcuna di esse possa provare a realizzare un’esperienza di agriasilo. Eguale auspicio anche del Consorzio Luna e dell’ambizione di poter al più presto attrezzare, presso la propria splendida sede, il primo AGRIASILO IN CITTÀ.